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Prato

Progetto

INFORMAZIONI GENERALI

Localizzazione/Settore: Italia – Tessile-abbigliamento
Status: chiuso/non realizzato
Data inizio: 2001
Riferimento: http://www.ui.prato.it

SUMMARY

Nel Distretto di Prato (caso studio in esame nella presente scheda), come in tutta la realtà tessile italiana, la pressione competitiva, soprattutto estera, ha spinto a cercare una soluzione in grado di ottimizzare il ciclo produttivo rendendo i processi collegati più efficienti e meno costosi. L’Unione Industriali Pratesi (UIP), in collaborazione con aziende del Distretto e l’apporto tecnico di IBM Italia ha scelto di realizzare e gestire in prima persona una piattaforma di distretto per la gestione integrata dei processi di committenza interni al distretto.
Grazie ad una applicazione WEB comune per lo scambio dati si è perseguito l'obiettivo, da un lato, di formalizzare una 'visione comune' di distretto e, dall'altro, di recuperare efficienza (riducendo il i tempi ed il rischio di errori nella trasmissione delle informazioni e permettendo di monitorare continuamente l’aggiornamento dei dati).
Il progetto, dopo aver raggiunto nel 2003 la fase di sperimentazione del prototipo, è stato poi abbandonato per la scarsissima risposta delle aziende, dovuta a vari motivi inclusa la mancanza di integrazione con i gestionali aziendali.

DESCRIZIONE

La storia, i partecipanti
Il progetto Standardizzazione del distretto industriale Pratese nasce da un’iniziativa promossa dall’Unione Industriali di Prato in collaborazione con IBM Italia, con l’obiettivo di trovare nuove modalità operative che, sfruttando le nuove tecnologie, permettessero una gestione più efficiente ed efficace dei processi commerciali e produttivi del distretto.
Il progetto è stato finanziato dell’UIP, con il contributo della Camera di Commercio, ed ha avuto un costo di circa 600 Ml delle vecchie lire.
Caratteristica peculiare del distretto pratese è la bassissima integrazione verticale e quindi l’elevata frammentazione industriale di filiera, caratteristica che comporta sempre più elevati costi di gestione logistica e documentale. Infatti, quando il prodotto finito lascia il distretto è passato attraverso un numero elevato di stabilimenti ed aziende differenti e la quantità di dati e informazioni che lo hanno accompagnato nei diversi passaggi diventa sempre più ingestibile, a causa anche dei diversi formati con cui le stesse sono rappresentate nei diversi sistemi.
Per questo, si è ritenuto di priorità assoluta la "definizione di standard di comunicazione condivisi con lo scopo di favorire la crescita e la diffusione di sistemi di 'quick response' locali e la riduzione del 'time to market' attraverso lo scambio dati (automatizzato via rete) tra le aziende del distretto tessile pratese".
In realtà la via scelta è stata quella di realizzare, dopo una fase di analisi e modellazione dei processi e dei dati da scambiare, una vera e propria piattaforma operativa, gestita dalla struttura di servizi dell’associazione industriali che diventasse la spina dorsale della filiera.
Gli obiettivi specifici del progetto erano così definiti:

  • "Analizzare i flussi comunicativi tra le aziende del distretto, con particolare riferimento ai rapporti tra lanifici-rifinizioni/tintorie, per definire uno ‘standard’ di comunicazione all'interno della filiera produttiva del distretto, al fine di
    • Ridurre i tempi di attraversamento della filiera;
    • Ridurre i costi di trattamento delle informazioni.
  • Realizzare un primo prototipo applicativo per l’implemementazione di alcuni degli standard di comunicazione per testare l'efficacia del modello e favorirne l’allargamento agli altri componenti della filiera".

In sostanza, l’idea era quella di "predisporre il primo embrione di una Piattaforma estesa di Distretto ‘aperta’, basata su ‘standard’ (di distretto, ndr), e condivisa dai vari attori" che:

  • "Favorisce gli aspetti collaborativi a vantaggio di tutti gli attori coinvolti;
  • Tende a modificare ma non a stravolgere le "consuetudini" operative tipiche della filiera pratese;
  • Non spinge all’omologazione ma salvaguarda le differenze;
  • Accessibile a vari livelli di complessità e non impatta pesantemente sui sistemi gestionali aziendali;
  • Un’occasione di business per fornitori di soluzioni e consulenti dell’area".

Nell’ambito del progetto si è deciso di operare sulla filiera "di area", cioè sugli anelli più a monte della filiera, escludendo, almeno nella fase iniziale, la possibilità di comprendere gli anelli più a valle nella catena del valore, esterni al distretto. Alla base di questa scelta vi era l’ipotesi di lavoro che, nei confronti del mercato finale e dei propri clienti, ciascuna azienda giocasse un ruolo specifico e non surrogabile: ogni azienda sceglie strategicamente il proprio ruolo, le specifiche di posizionamento, i livelli e i contenuti del servizio e la profondità della differenziazione.
Sul piano tecnologico la scelta è stata quella di proporre una applicazione centrale completa, totalmente accessibile via interfacce WEB, senza collegamento diretto con i gestionali aziendali.

Il contesto di riferimento Il distretto industriale del Tessile Abbigliamento di Prato è il più grande tra i distretti industriali italiani del genere ed è specializzato prevalentemente nella produzione di tessuti, filati, maglieria, confezioni e macchine per l’industria tessile. È caratterizzato dalla presenza nel territorio di aziende che coprono tutte le fasi della filiera tessile, dalla filatura al finissaggio dei tessuti, e si basa su una articolata divisione della produzione tra tante micro, piccole e medie imprese indipendenti, ognuna specializzata in una sola attività (filatura, tintoria, ritorcitura, orditura, tessitura, finissaggio). La forma di rapporto tra imprese più diffusa è "lavorazione conto terzi"; sono rapporti di tipo "molti a molti", consolidati e di tipo fiduciario.
Le tipologie aziendali che svolgono un ruolo chiave nell'area sono:

  • il lanificio - committente
  • il terzista (filatura, orditura, tessitura e, soprattutto, rifinizione)

Quindi, differentemente da altre realtà del T/A, come il distretto biellese, le figure centrali del distretto sono due, lanificio e rifinizione, e tra queste i rapporti di forza sono all’incirca paritari. Non è cioè possibile ad una delle due figure imporre soluzioni all’altra. Ed è nella dialettica tra queste figure che sta una delle chiavi del dinamismo del distretto.

STATO ATTUALE

La fase di sperimentazione del prototipo sviluppato dall’IBM per lo scambio di informazioni, non ha portato i risultati positivi sperati; il numero di transazioni tra lanifici e rifinitori durante la sperimentazione è stato molto basso e l’adesione di altre aziende della filiera alla sperimentazione è stata pressochè pari a zero.
L’idea della UIP era di estendere il progetto ad altre aziende, coinvolgendo anche gli operatori a monte (terzisti, artigiani) ed a valle (spedizionieri, centri di controllo) della filiera, in una logica di piena integrazione del distretto e le Software House. Questa fase non è però mai iniziata e il progetto si è arenato. I terzisti, ma anche i lanifici, hanno già dei sistemi gestionali (diversi tra loro) e l’uso della piattaforma di distretto significava dover ridigitalizzare informazioni già presenti nel gestionale cosa che ha prodotto una reazione di insofferenza; il rimedio, preso in esame, era creare un applicativo per l’integrazione diverso i gestionali, con la partecipazione delle software house locali. Proprio queste ultime però si sono dimostrate ostili all’iniziativa ed hanno rifiutato di farsi carico dei costi per lo sviluppo di tali soluzioni. La valutazione dell’associazione industriali è che da un lato non vi sia una cultura aziendale pronta per l’adozione di questi strumenti e dall’altro che comunque il tema della integrazione dei sistemi informatici di filiera non sia considerato strategico dalle aziende.
In questo quadro è importante riportare anche una esperienza di successo. L’UIP, qualche anno prima dell’ipotesi del Progetto Standardizzazione, aveva infatti realizzato uno strumento software per la realizzazione della scheda tecnica di prodotto su WEB, con un capitolato di riferimento in quattro lingue sulle caratteristiche dei prodotti e delle lavorazioni di riferimento nel distretto; scopo della applicazione era di dare uno strumento che aiutasse a regolarizzare i rapporti tra le imprese della filiera attraverso un riferimento tecnico comune utilizzabile in rete (rif. http://www.pratotextile.net), ancora oggi utilizzato e continuamente aggiornato.

Nonostante il problema dell’integrazione dati sia ancora presente e non risolto, per il futuro prossimo non sono previsti sviluppi significativi del progetto Standardizzazione. L’Unione Industriali di Prato è più orientata ad offrire servizi più vicini ad altri bisogni espressi dagli associati, che non riguardano specificamente il tema della integrazione di filiera (p.es. gruppi di acquisto per l’energia).
È invece, anche per il futuro, garantita la disponibilità del software gratuito fornito dalla UIP per la gestione delle sopramenzionate schede prodotto, aggiornate periodicamente in relazione alle normative vigenti, e le relative attività di consulenza e supporto/intervento relative all’uso del software, a pagamento.


Risorse

DOC - Prato (PDF, 65k) OF604-066
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Contenuto realizzato nel corso delle attività del progetto DDTA (www.ddta.it) e del centro CROSS (www.cross-lab.it)

 

 


 

 

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